La startup italiana che legge le onde cerebrali per fare ricerche di mercato.
Dopo essersi aggiudicati un primo round di finanziamenti da 400mila euro grazie al bando Smart and Start di Invitalia, alla Brain2Market stanno lavorando per rendere la ricerca sempre più precisa mediante la progettazione di sensori e software per l’elettroencefalografia più funzionale e nuove metodologie di misurazione dellla memoria, e rivolgendo lo sguardo a tutte le aree emergenti in cui c’è minore concorrenza e maggiore potenziale di sviluppo.
La startup milanese applica le neurotecnologie alle strategie aziendali per ottimizzare i processi decisionali nel marketing, nella comunicazione e nel design. Oggi i tradizionali metodi di ricerca – come questionari e focus group – rilevano solo un aspetto del comportamento e delle decisioni dei consumatori, che spesso sono guidate invece da «intenzioni consce e percezioni inconsce».
La rilevazione biologica dei livelli di attenzione ed emozione nel consumatore.
Alla Brain2Market le indagini di mercato si fanno leggendo le onde cerebrali e i movimenti degli occhi. Per sondare così, la reazione del consumatore di fronte a un prodotto o a un messaggio pubblicitario, senza condizionamenti di carattere sociale o culturale.
Brain2market utilizza caschetti e occhiali speciali per studiare le reazioni dei consumatori di fronte a un prodotto o uno spot. I dati sono poi rielaborati da un software, che è in grado di stabilire il grado di “appeal” per l’utente.
Cosa vedono (e provano) davvero i consumatori? D’ora in poi non sarà più necessario chiederglielo, perché potremo “misurarlo” grazie a strumenti come eye tracker e caschi per elettroencefalografia. Un obiettivo ambizioso ma, soprattutto, l’ultima frontiera nel campo delle ricerche di mercato.
Una metodologia di ricerca innovativa
La nuova metodologia si basa sull’analisi della reazione e interazione dei soggetti a stimoli percettivi – come prodotti, pubblicità o interfacce web – mediante la misurazione di attenzione ed emozione a livello biologico, istintivo e inconscio.
Movimenti oculari, battito cardiaco e attività cerebrali
Ai soggetti viene richiesto di indossare delle speciali apparecchiature per realizzare le rilevazioni, come ad esempio degli occhiali eye tracker. Servono a tracciare le attività degli occhi nel momento in cui il consumatore è esposto a determinati stimoli, come ad esempio la visione di un oggetto, una clip o un sito promozionale.
I dati tracciati sono poi rielaborati da un software, che è in grado di dire se il prodotto ha generato appeal per l’utente.
La sola registrazione dei movimenti oculari non è però sufficiente a determinare la risposta emotiva del soggetto. L’analisi emozionale quindi, può essere spesso accompagnata dall’utilizzo di strumenti di biofeedback per la rilevazione della funziona biologica, tra i quali sensori per misurare battito cardiaco, velocità respiratoria e elettrocardiografia.
Inoltre, attraverso l’utilizzo di caschi per l’elettroencefalografia e sistemi di neuroimaging, si può determinare l’intensità e la valenza delle attività cerebrali in un dato momento. «L’analisi delle onde cerebrali – ha sottolineato il presidente di Brain2Market – permette di misurare l’intensità delle emozioni e il carico cognitivo del soggetto».
Il futuro delle ricerche di mercato
“Il 95% delle decisioni di acquisto dei consumatori – ricorda Ginnasi – matura fuori dalla sfera razionale del cervello”. Ecco perché gli studi di marketing oggi sembrano non poter prescindere dall’utilizzo di metodologie neuroscientifiche. Non solo marketing però, visto che dall’industria dell’intrattenimento a quella del gaming, passando per education e public speaking fino alla creazione di siti web, questo sta rapidamente diventando uno strumento fondamentale per l’analisi e la valutazione della cosiddetta user experience.